Le parole fanno male. E le offese continue, ripetute nel tempo, possono provocare traumi indelebili. Persone deboli sono pronte ad attaccare chi considerano diverso, in una società che ci vuole tutti uguali, tendenti a un’ideale di perfezione che non esiste.
Un gruppo di genitori preoccupati per la serenità dei propri figli, in Trentino Alto Adige, ha deciso di unire le forze e di creare una nuova associazione per combattere il bullismo: Trentino-Vivo, molto attiva sia negli incontri con i ragazzi che sui social network.
Dario è vittima delle violenze di un bullo nel cortile della scuola, davanti a tutti i suoi compagni di classe.
Giorgio, il suo caro amico, sarà l’unico a non ridere per le prepotenze del ragazzo, e per questo subirà delle conseguenze molto gravi.
“Quando ho imparato che prima di tutto non dovevo conformarmi ai gusti degli altri perché valgo così come sono, ho cominciato a volermi sempre più bene e a essere me stessa” – ci ha spiegato Claudia, impegnata nella prevenzione del disagio giovanile.
Da vittime di bullismo a mentori per tanti giovani che oggi lottano contro il fenomeno e che ascoltano volentieri i loro racconti e consigli. Stiamo parlando dei volontari di Acbs, l’associazione contro il bullismo scolastico nata l’anno scorso in Lombardia.
“Penso che il bullismo sia un modo per pensarsi grandi e forti, senza esserlo”. “Per me il bullismo è una forma di debolezza, quando qualcuno non si sente ascoltato se la prende con gli altri bambini”. “Io ho paura dei bulli, anche se penso che il problema sia loro, non mio”.